The adventures of an exchange student

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venerdì 21 giugno 2013

Bonnaroo 2013 : Music & Arts Festival

Eccomi qui, sono tornata. Sono tornata alla normalità, in Louisiana. Ammetto che riadattarsi alla quotidianità dopo un'esperienza come Bonnaroo non è per niente facile, un po' come non è stato facile tornare dalla Florida. Dopo aver passato una settimana all'aperto, dormendo in tenda, anche le cose più semplici come entrare in un edificio, vedere un materasso e usare un bagno che possa essere definito tale, fanno un certo effetto.  Ma partiamo dall'inizio. 
Abbiamo lasciato Baton Rouge martedì sera, un giorno prima rispetto a quanto previsto. Fino in Tennessee sono nove ore di macchina, quindi abbiamo preferito fermarci una notte in Alabama, a casa della mamma di Sofia. Bonnaroo è uno dei festival musicali più importanti d'America, perciò non eravamo le uniche dirette in Tennessee sull'autostrada. E chi va a Bonnaroo lo vedi, lo noti subito, è una cosa inevitabile. Ci divertivamo a indovinare chi, come noi, stesse andando al festival e quindi lo accostavamo per poi urlare "Bonnaroo" e di solito ci mostravano dei cartelli con scritto qualcosa oppure ci urlavano dietro tutti esaltati anche loro. 
Dopo qualche stop e diverse ore di macchina, siamo arrivati a Manchester quando ormai era sera. La coda per entrare in inizia sull'autostrada ed è lunga diverse miglia. All'entrata controllano ogni singola macchina, mentre la polizia seleziona "a caso" alcune macchine da perquisire. Sempre all'entrata ti consegnano la guida di Bonnaroo e dei sacchetti dell'immondizia, così da incoraggiarti a non lasciare rifiuti in giro. La fila di macchine continua anche per prendere posto al campeggio, siamo rimaste in coda una buona oretta. Il posto che ci hanno assegnato non era male, era vicino alla fontana dell'acqua e ai bagni, i vicini però lasciavano un po' a desiderare. Siamo finite tra i vecchi e non erano neanche troppo simpatici. Dopo aver parcheggiato la macchina, piantiamo la tenda e poi decidiamo di esplorare il posto. Prima però andiamo al bagno, e qui il tasto dolente. I bagni sono quelli chimici, vi lascio solo immaginare in che condizioni erano. Erano disgustosi già  mercoledì sera, e il festival iniziava giovedì per intenderci. Vedevo gente entrare con dei fazzoletti per coprirsi bocca e naso da quanto puzzavano. Che poi ogni volta che ero in fila per il bagno ogni singola persona si lamentava per le condizioni in cui erano, e allora viene da chiedersi chi li riduca in quel modo. Siamo sopravvissute anche a questo però.  
Quella sera (e anche le altre in realtà) eravamo tutti esaltati, ci davamo il cinque per strada e ogni tre minuti c'era qualcuno che urlava "Bonnaroo" e quindi partiva un grido collettivo. Orientarsi alla fattoria (perchè si, è una fattoria) è abbastanza facile nonostante sia enorme, ogni area è segnata da un palloncino luminoso che vedi a distanza e poi comunque ti consegnano la mappa all'ingresso. Dopo aver girato un po', torniamo alla tenda visto che eravamo tutte e quattro stanche dal viaggio, non prima però che ci avessero offerto degli acidi. Benvenuti a Bonnaroo, l'unico posto al mondo dove tornano di moda le macchine fotografiche usa e getta e dove ogni tipo di droga è legale. Ci avranno offerto di tutto, la più gettonata però è Molly, che a quanto pare tutti cercavano. Quando ci chiedevano dove trovarla di solito consigliavamo il nostro vicino di tenda, che a quanto pare ne era un consumatore, visto che alle 5 del mattino iniziava a urlare in preda alla droga. Si faceva proprio i piani, giovedì mi faccio di Molly, venerdì di acidi e così via. Qualche tenda più in là preparavano gli infusi di funghetti allucinogeni, che ovviamente ci sono stati offerti. Il tutto mentre la sicurezza passava di continuo. Massì, c'era chi vendeva braccialetti, chi magliette e chi droga. Non sto scherzando, c'era proprio lo spacciatore che passava tra le tende e aveva tutti i tipi di fumo che volevi. 
Giovedì mattina ci svegliamo presto, pronte per la prima giornata di concerti. L'area dei palchi è una zona a parte. Un posto con dentro tutto, bancarelle del cibo, bagni, fontane dell'acqua e tutte le varie attrazioni. I palchi principali sono due e si chiamano Which Stage e What Stage (che stage, quale stage), poi ci sono tre tendoni che si chiamano This Tent, That Tent, The Other Tent (questa tenda, quella tenda, quell'altra tenda), più una serie di palchi minori come il Solar Stage o il Sonic Stage. Per entrare in quest'area bisogna fare  una fila tipo Gardaland, inutile dire che quando le file si incrociavano ci si scambiava un high five. All'ingresso si passa sotto all'arco di Bonnaroo, uno dei simboli del festival, e poi c'è il controllo delle borse e la scansione del braccialetto. Il primo concerto che ci interessava non iniziava prima delle 7.45, però volevamo essere davanti e quindi siamo andate a prendere posto verso le tre, sentendoci tutti i concerti precedenti. I primi ad esibirsi erano gli Stepkids, che non eran niente male. A seguire i Twenty One Pilots, un gruppo che non conoscevo ma che mi è piaciuto subito. Verso la fine, il batterista mi ha tirato la bacchetta, solo che stavo bevendo e quindi mi è arrivata in testa, quando ho guardato per terra e ho realizzato che cosa fosse, il tipo di fianco l'aveva già raccolta. Che sveglia che sono. Il prossimo concerto era Araabmuzik, un dj. A quel punto sul palco c'erano tipo venti persone e qualcuno aveva pure un microfono, ma non cantavano, quindi devo ancora capire che cosa facessero lì. Ad ogni modo era un rave praticamente. Sotto i tendoni, specialmente di sera, ogni concerto era un rave. Ogni cinque minuti c'era qualcuno che faceva surfing sulla folla, c'è stato un momento in cui ce ne saranno stati venti, qualcuno mi finiva in testa ogni tanto. Poi finalmente il concerto che aspettavamo, Walk The Moon. A questo punto eravamo tutti spiaccicati e disidratati, perchè anche se lo sai benissimo che devi bere, non lo fai perchè una volta che ti sei guadagnata il posto davanti al palco di certo non te ne vuoi andare perchè ti scappa la pipì. Ad ogni modo Bonnaroo è una grande comunità in cui tutti si vogliono bene, durante i concerti passavano le patatine, le bottiglie d'acqua e poi c'era sempre qualcuno con lo spruzzino. Dopo Walk The Moon, era il turno di Purity Ring, e qui tra il casino ci siamo perse di vista. Non sarà l'unica volta, metà dei concerti li ho visti da sola, che poi da sola non ero, mi facevo nuovi amici che come me avevano perso i loro amici. Le persone sono molto socievoli a Bonnaroo. Poi alla fine del concerto ci si salutava con un abbraccio di gruppo o ci si ritrovava alla tenda. Le mie amiche però pensavano mi fossi persa o che mi fosse successo qualcosa e quindi erano tornate ad aspettarmi al campeggio, anche se io ero ancora al concerto. C'è da dire che come ambiente è sicurissimo, mai una rissa, tutta gente simpatica e educata che vuole solamente divertirsi. Non c'era da aver paura ad andare in giro di notte da sola, poi la sicurezza era dappertutto. Per dire ogni tanto lasciavamo pure la macchina aperta. La prima sera, dopo esser state in piedi per sette ore eravamo tornate alla tenda per riposarci un'oretta prima del concerto dei Vaccines. Promemoria: mai fare una cosa del genere, ci siamo svegliate alle sette del mattino. 
Venerdì mattina, appena alzate, arriva una notizia improvvisa. Gli headliner Mumford & Sons hanno cancellato la loro esibizione a Bonnaroo a causa di un'operazione al cervello alla quale si è dovuto sottoporre il bassista. La domanda era chi sarebbe stato il sostituto. Si vociferava Jack Johnson, ma non si sapeva ancora niente. 
Dopo due giorni, finalmente io e Shelby ci siamo fatte la "doccia", una sensazione bellissima.  Non era una vera e propria doccia in realtà. Sparsi per il campeggio ci sono dei funghi giganti che sono delle fontane dell'acqua, solo che tutti si lavavano lì. C'era chi si lavava i denti, chi si rasava e chi come noi si faceva la doccia aiutandosi con delle taniche. C'erano delle vere e proprie docce, solo che erano a pagamento e alla fine era la stessa cosa. Quando però c'è stato un guasto, qualcuno un po' drammatico ha urlato  "We're all gonna die", qualcun'altro invece "Perfect, we have no Mumford & Sons and no water!". Ad ogni modo, superati i due shock di prima mattina, era tempo di iniziare coi concerti. Il primo della giornata era Passion Pit e stavolta eravamo un po' distanti. Il resto del tempo l'abbiamo passato sedute nel prato, visto che non c'era nessuno che ci interessava fino alla sera. Wu-Tang Clan era il prossimo. Anche questo non lo conoscevo, però è stato divertentissimo. Ero anche abbastanza vicina al palco e quindi ero contenta perchè a seguire c'era Paul McCartney, immaginate la mia delusione quando ho scoperto che il palco era quello sbagliato. Quello di Paul McCartney è stato uno dei più bei concerti, anche se in realtà sceglierne uno in particolare è impossibile, eran tutti belli. Verso la fine poi c'erano pure i fuochi d'artificio, cosa che non mi aspettavo proprio, saranno partiti tre volte. Una volta finito il concerto c'è stata la classica richiesta per il bis, che ovviamente ha fatto. Nessuno però si aspettava un secondo bis, tanto che ormai se ne stavano tutti andando, quando poi è tornato fuori per la seconda volta tutti hanno iniziato a correre. A seguire ZZ Top e Pretty Lights, che è durato fino alle 5.30 del mattino. Quindi una doccia veloce e pronte per un altro giorno. 
Sabato era uno dei giorni più attesi da me, per via del concerto di Portugal. The Man. Quindi due ore prima mi sono messa in coda per il PIT fronte palco, era un caldo assurdo, però ne è valsa la pena. Il concerto è stato bellissimo. E la stessa cosa ho fatto per il concerto dei Lumineers, che anche quello è stato fantastico. Nonostante ci siano tante persone, l'atmosfera è quella da salotto, come se cantassero nel tuo soggiorno. A seguire Jack Johnson, il sostituto dei Mumford & Sons, che si trovava per caso al festival.  Dopodichè si cambia palco e ad esibirsi c'era R. Kelly che ci ha fatto ballare. Durante "I believe I can fly" eravamo tutti abbracciati e ad un certo punto dei palloncini a forma di colomba sono stati lanciati nel cielo. Il tizio di fianco ha iniziato a urlare "Sto volando, sto volando!" e io ovviamente non volevo deluderlo quindi ho urlato "Ommioddio è vero stai volando!". L'ultimo concerto di quella notte (ormai) era Empire Of The Sun che iniziava alle due più o meno, prima però c'era Billy Idol. Empire Of The Sun ero davanti ed era un casino assurdo. 
Domenica è stato l'ultimo giorno di concerti ed era dedicato al rap. Primo ad esibirsi Macklemore, un altro tanto atteso da me. Anche qui volevo essere davanti quindi ci siamo messi in fila. Quando hanno aperto i cancelli, tutti abbiamo iniziato a correre. Era una cosa folle. Sarà stato mezzo chilometro di corsa. Il caldo non ci ferma. Nella corsa ho pure perso un infradito e quindi son dovuta tornare indietro a prenderla. C'è da dire però che nessuno era scortese, nessuna competizione, non ho visto una singola persona spingersi, anzi se qualcuno cadeva lo si incoraggiava dicendogli "rialzati, dai che ce la fai". Il concerto è stato fantastico, anche questo uno dei più belli, Macklemore è veramente un bravo performer. A seguire un altro rapper, Kendrick Lamar. Nel cambiare stage, ho notato che tra le persone c'era qualcuno con la bandiera italiana. Volevo raggiungerlo, ma era troppo lontano e c'erano tantissime persone e quindi l'ho perso di vista. L'ultimo grande concerto è stato quello di Tom Petty, dove abbiamo ballato tutto il tempo. 
Bonnaroo è stata un'esperienza unica. C'è sempre qualcosa da fare e quattro giorni non sono abbastanza, dovrebbe durare molto di più, anche se ripensandoci potrebbe essere fatale. Ogni tanto, tra un concerto e l'altro, mi sedevo nel prato e guardavo la gente che passava, notando chi fosse vestito nel modo più strano. Qualcuno era vestito da Super Mario, qualcun altro da Teletubbies e così via.
A Bonnaroo non c'è tempo per annoiarsi, se non vuoi vedere un concerto, puoi sempre farti un giro sulla ruota panoramica, andare alla silent disco, fare i diversi giochi offerti dallo staff, oppure puoi fermarti a guardare i vari graffiti, che tu stesso puoi fare. E ancora, andare sullo scivolo acquatico, scrivere sul muro che cosa vorresti fare prima di morire, andare al cinema, vedersi qualche spettacolo comico, pitturarsi il corpo oppure semplicemente conoscere nuove persone. È veramente una fuga dalla normalità, ma se non ci sei stato non puoi capire. 
Ed ora, c'è ancora un ultimo concerto, quello dei Dirty Heads alla House of Blues in New Orleans.

Rossella

Roadtrip drink



















Twenty One Pilots






Passion Pit








Paul McCartney (ovviamente la foto non l'ho scattata io, non ero così vicina)




Pretty Lights






Portugal. The Man






The Lumineers












 Macklemore



Le foto ravvicinate sono state prese da instagram che a sua volta penso siano state prese dal sito ufficiale, in ogni caso non mi prendo i meriti





Potete vedere la bandiera italiana




Le belle statuine

































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