The adventures of an exchange student

Pagine

domenica 21 luglio 2013

Goin' Home

Ho provato tante volte a sedermi a quella scrivania. Ma proprio tante. 
La voglia però, mancava. La voglia di affrontare il fatto di essere tornata in Italia. Eppure, sentivo di doverlo fare. Sentivo di dover chiudere questo capitolo della mia vita, uno dei più importanti. E quindi eccomi qui, a scrivere i titoli di coda di questa fantastica esperienza.

Ho preso quell'aereo.
Così come sono arrivata, me ne sono andata. Dopo una serata passata a New Orleans, dove ho ricevuto regali e lettere da parte di tutti, abbiamo caricato le valigie in macchina e ho lasciato quella che ho potuto chiamare casa sin dal primo giorno in cui ci ho messo piede, con la consapevolezza però, che ci sarà sempre un letto pronto per me. Quello che rimaneva era una stanza vuota, con al centro un pacco da 15 kg da spedire che Dio solo sa se mai arriverà.
Ho rimandato i saluti fino all'ultimo, e poi in aeroporto li ho salutati tutti, uno per uno, con un abbraccio caloroso. Però non ho pianto. Ho detto "ci vediamo tra un anno". Ho voluto salutare tutti con il sorriso sulla faccia. E poi perchè avrei dovuto piangere? Quest'anno non è niente di quello che mi sarei mai aspettata, ma è tutto ciò che avrei voluto fosse. Non c'è niente di cui essere tristi. 
Ho conosciuto persone fantastiche che mi hanno trattata come una figlia sin da subito, aprendo le loro porte e i loro cuori, per farmi conoscere una cultura tanto diversa ma che ormai mi appartiene. Le stesse persone che fino a pochi mesi fa erano soltanto nomi su un pezzo di carta, ora sono la mia seconda famiglia. Ho condiviso tutto con loro. Ed ora ciò che resta sono ricordi memorabili, esperienze indimenticabili che si aggiungono ad un bagaglio personale rendendolo un po' più ricco di quanto non lo fosse un anno fa. 
Quest'anno è stato un qualcosa che non dimenticherò mai. Nessuno potrà mai veramente capire quanto sia stata importante l'America per me. Quella terra tanto sognata che sicuramente amo e ho sempre amato di più della mia patria, ora però è una certezza. E la Louisiana rimarrà sempre la mia casa lontano da casa. E anche questa è una certezza. 
In America ho capito tante cose di me, e adesso ho le idee più chiare di quanto non lo fossero prima. Viaggiare porta si a conoscere nuovi posti, ma soprattutto a conoscere se stessi. In America ho trovato la chiave della felicità. Ho capito l'importanza di uno scambio culturale, quanto sia bello aprire la mente e gli occhi per conoscere, vivere e assaporare nuove realtà e tradizioni, che rimarrebbero altrimenti sconosciute da un semplice turista. E ripensandoci, mi sarebbe piaciuto vivere in un posto diverso ogni anno, imparando nuove lingue e entrando in contatto con nuovi popoli. Viaggiare continuamente, porsi sempre davanti a nuovi ostacoli, superarli per poi prefissarsi nuovi obiettivi e raggiungere anche quelli, aggiungendo un po' di pepe alla quotidianità. E poi, anche quando la novità diventerà monotona, cambiare ancora e ancora, vivere la vita senza una casa stabile, ma poter chiamare casa tanti posti nel mondo.  
Tornare alla "normalità" è strano, l'Italia è la stessa di un anno fa, non mi sembra di essere stata via un anno ma di essere appena tornata da una vacanza estiva. Ancora mi ricordo gli orari degli autobus. Il posto sarà anche lo stesso, ma tu, tu ne hai fatta di strada. Sei cambiata. La tua curiosità ti ha spinto a vedere che cosa c'è al di là della siepe e questo ti ha aperto un mondo. Di quest'anno rimangono ricordi che non potranno e non vorranno mai essere dimenticati, e della musica che sarà sempre la colonna sonora di questa esperienza. Finisce qui quest'avventura, io e l'America però, ci rivedremo presto. Me ne ricorderò, promesso.

Rossella - born in Italy, raised in America









 





martedì 9 luglio 2013

4th of july: Rossella's See You Soon Party

Il 4 luglio è sicuramente una delle feste più importanti per gli Stati Uniti. È il giorno in cui gli americani rinnovano il loro orgoglio a stelle e strisce, riempiendo le case di bandiere e i cieli di fuochi d'artificio. I giardini e i parchi si affollano di persone che festeggiano con picnic e barbecue, mentre le parate occupano le strade della città. È una vera e propria celebrazione dell'essere americani.
Da noi le preparazioni sono iniziate qualche giorno prima, quando abbiamo issato come da rituale, la bandiera americana. Il giorno dell'indipendenza inizia con il Nathan’s Famous Hot Dog Eating Contest, una gara di mangiatori di hot dog che si svolge a New York. È un evento che ogni anno richiama migliaia di cittadini. A trionfare ancora una volta è stato Joey 'Jaws' Chestnut, che ha divorato 69 hot dog in 10 minuti. Assurdo. Ancora più assurdo   è il fatto che esista una cosa del genere, e soprattutto che sia così seguita. Capita spesso che i concorrenti vomitino verso fine gara, ed è proprio a quel punto che ti poni una sola domanda, perchè?! Però a quanto pare qui in America è proprio una tradizione. 
Il 4 luglio è stato anche il giorno del mio "Goodbye Party", che però noi abbiamo ribattezzato "See You Soon Party". Shelby e Rachel hanno organizzato il tutto, hanno fatto anche una pagina facebook apposta per l'evento. Questa qui era la descrizione:

Rosie must leave us briefly, so we shall tell her bye pool side. All of her favorites will be there: hotdogs (veggie) and meat, pancakes (american themed), icecream (extra sprinkles), and margaritas (maybe, most probably). COME TO OUR PARTY AND HAVE FUN. You can twerk for daddy, drop it low while you pop some fireworks, or just wobble alone. It's American Themed because you know it's the 4th of July and Rossella is American. Wear your swimming gear if you want. It will be a hella good time. 

To the window to the wall, Rosie's american y'all. 

Long live A$AP

La festa era a casa di Rachel, che ha un giardino enorme con tanto di piscina, tappeto elastico e casetta sull'albero. Nonostante fossi stata un sacco di volte a casa sua, non avevo mai notato il trampolino, era un po' nascosto tra gli alberi. Se ne avessi uno io, penso ci spenderei ore ogni giorno, è anche un buon allenamento.
I suoi genitori hanno preparato un sacco da mangiare, c'era di tutto, pasta, patatine, frutta, verdura, pesce alla griglia, hot dogs vegetariani e non, cupcakes, gelato e molto altro ancora. Inutile dire che ne abbiamo avanzato la metà. Il giardino poi era tutto decorato con palloncini e festoni a tema e per l'occasione abbiamo pure creato una playlist con tutte le nostre canzoni preferite. 
Verso sera, abbiamo preso la macchina e siamo andati in centro, per assistere ai fuochi d'artificio tipici del 4 luglio. In eventi come questi, la polizia è dappertutto, per assicurarsi che non si verifichino vicende come quelle successe qualche anno fa, quando c'era stata una sparatoria. Lo spettacolo pirotecnico è stato breve ma bello, i fuochi venivano sparati direttamente sul Mississipi.
Al ritorno invece, ci siamo fermate a dormire da Rachel, dove la mattina abbiamo cucinato dei pancake a tema americano, nonostante ormai fosse il 5 luglio. E questo più o meno è stato come abbiamo passato la festa dell'indipendenza. 

Rossella


















venerdì 5 luglio 2013

Swamp Tour and the Oak Alley Plantation

Lo Swamp Tour è un classico della Louisiana, una di quelle cose tipiche che non puoi non vedere. È un po' come andare a Roma e non visitare il Colosseo. È una di quelle cose creata apposta per i turisti, tanto che quasi nessuno del posto ne ha mai fatto uno. Per tutto l'anno me ne hanno parlato e finalmente l'altro giorno abbiamo prenotato quest'escursione. 
Per fare uno di questi tour, siamo dovuti andare in un'altra città, più vicina alla palude appunto. Prima però, visto che eravamo sulla strada, ci siamo fermati a visitare l'Oak Alley Plantation, una piantagione storica in Louisiana. Situata sul fiume Mississipi, la piantagione Oak Alley è stata costruita nel 1800 con la funzione di produrre zucchero di canna, che allora occupava una bella fetta del mercato. Come quasi tutte le piantagioni, è ben curata ed ora, è diventata un'attrazione turistica. All'entrata, le guide ti accolgono dandoti il benvenuto, tutte vestite con abiti d'epoca. Ci consegnano anche un volantino, con  la lista di tutti i film che sono stati girati lì. Poi ti fanno fare un giro all'interno della casa, dove stranamente puoi fare foto e pure con il flash. All'esterno c'è il garage, con parcheggiati i primissimi modelli della Ford. I giardini tutt'attorno sono tenuti benissimo e diventano uno sfondo perfetto per scattare qualche fotografia. Verso mezzogiorno, lasciamo la piantagione per andare a fare lo Swamp Tour. Prima però, passiamo a salutare il nonno e a prendere Lauren, la cugina. 
Dopo un po', arriviamo in un posto un po' sperduto, immerso nel verde e circondato dalla palude. È in questi posti che si svolgono gli Swamp Tour, dei tour in cui puoi vedere i coccodrilli, mangiarli nel ristorante accanto e volendo puoi pure nuotare con loro, senza nessun costo aggiuntivo. Almeno questo è quello che ci hanno detto al telefono. E ci credo. Ci mancherebbe pure che debba pagare per morire. Ad ogni modo capiamo che ai proprietari di sicuro non mancava l'ironia.  E questo lo notiamo anche sul cartello all'entrata che diceva "Oltre questo punto devi avere una guida, i trasgressori saranno mangiati dagli alligatori, ci dispiace!" La visita guidata si svolge in due parti, una prima sulla terraferma e una in barca. Nella prima parte ci fanno vedere alcuni animali, come i procioni e le caprette, poi ci fanno prendere in mano dei cuccioli di coccodrillo. A seguire, la guida da un po' di spettacolo giocando con un alligatore, divertendosi a infilare le mani nelle sue fauci. La guida era proprio un personaggio, simpatico e spiritoso, il classico uomo del sud cresciuto tra alligatori e serpenti. Uno di quelli che te la racconta per ore e tu stai pure ad ascoltarlo. A quanto pare è anche richiesto molto in televisione, tanto che riceve spessissimo offerte per fare dei reality show. Lui però rifiuta sempre perchè dice che è tutto finto e che lo dipingono come uno scemo. L'anno scorso però ha fatto un film con Sylvester Stallone e qualche anno fa ha partecipato ad un reality show, di cui ci ha dato il DVD. Il figlio invece, a soli sedici anni, ha il suo reality show in Swamp People. 
Dopo aver giocato un po' con il coccodrillo, si diverte con la tartaruga alligatore, mentre poi ci promette che al ritorno dalla gita in barca ci avrebbe fatto vedere i serpenti. La seconda parte quindi, si svolge sulla palude, dove vai alla ricerca degli alligatori e se vuoi puoi lanciarli dei marshmallow. Sì, i coccodrilli americani mangiano i marshmallow. Questa mi era nuova. La gita sembra un po' il Tunga di Gardaland, con tanto di urla e saluti quando si incontra un altro barcone e scherzi ironici prima di partire, del tipo"portali indietro tutti questa volta!" Il che vuol dire che il Tunga era fatto proprio bene. L'unica differenza è che è vero. I coccodrilli gli abbiamo visti veramente, cosa che non mi aspettavo visto che quando eravamo andati a caccia di balene in Canada non ne avevamo vista neanche una, il che mi aveva deluso abbastanza. Invece questa volta ne abbiamo trovati un bel po', solo che erano talmente sazi con tutti i turisti che gli lanciavano il cibo che i nostri marshmallow non li hanno voluti. Prima di ritornare alla terraferma, la guida ci teneva a mostrarci dove, qualche anno fa, Beyoncè ha girato il suo videoclip "Deja vu". Diciamo che per questa cosa non è che se la tirano, però ne vanno abbastanza fieri, tanto che nel ristorante sono esposte le foto e la dedica che lei ha fatto. 
Ad aspettarci, come promesso, la guida con i serpenti, i quali abbiamo potuto tenere in mano. Lui di solito dice alle persone che se non li tengono in mano devono pagare extra, così che tutti lo fanno anche se hanno paura. Diciamo che a me spaventavano di più le vespe dei serpenti. Anzi, io e Shelby ora ne vogliamo uno. 

Rossella